Impianto tipo
L'industria chimica

Gli impianti idonei alla zona 1


La nuova Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33), stabilisce le caratteristiche che devono presentare gli impianti di sicurezza idonei ai luoghi con pericoli di esplosione per presenza di gas o vapori infiammabili. A far tempo dal 1° dicembre 1999 sostituisce i capitoli VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV dalla vecchia Norma CEI 64-2.
Non sono più considerati gli impianti AD-PE, AD-SI, AD-I, AD-T, AD-F ecc, ma sono stabiliti i criteri generali validi per tutti i modi di protezione ammessi. In particolare nella zona 1 si possono impiegare costruzioni di sicurezza con modi d, p, q, o, e, i, m e anche altri non specificamente previsti dalla normativa europea (esempio s). In una stessa zona di uno stesso impianto è possibile anche adottare modi di protezione misti, per esempio e-d come indicato in fig. 4. In questi casi è necessario usare opportuni raccordi di interfaccia; p.e. è ora possibile adottare in zona 1 motori con modo di protezione "e" purché raccordato a eventuali costruzioni EEx-d mediante raccordi di bloccaggio. E' possibile impiegare per la posa fissa cavi con guaina anche di tipo termoplastico con caratteristiche di non propagazione della fiamma conforme alla Norma IEC 332.
I tubi di protezione sono necessari solo nelle zone che presentano pericolo d'urto. Quando si impiegano costruzioni EEx-d con condutture in tubo, si devono adottare ancora tutti i vecchi provvedimenti previsti con impianti AD-PE. In particolare i raccordi di bloccaggio rimangono obbligatori nei seguenti casi: quando i tubi protettivi entrano o escono dopo un lungo percorso; a non più di 45 cm da tutte le custodie EEx d che contengono sorgenti di innesco; all'uscita e all'entrata di custodie contenenti prese, spine, giunzioni e terminazioni quando il tubo ha diametro maggiore o uguale a 50 mm.

Gli impianti idonei alla zona 2

Nella zona 2 sono ammessi tutti i tipi di impianti idonei alla zona 1 e inoltre le costruzioni con modo di protezione n. Queste costruzioni si basano su accorgimenti idonei a evitare, con un elevato coefficiente di sicurezza, che possano formarsi archi, scintille e punti caldi, sia all'esterno che all'interno delle custodie. Quando ciò non è possibile perché, per esempio, contengono interruttori (custodie cosiddette "scintillanti" o di tipo EEx c) i componenti pericolosi devono essere protetti nell'interno della custodia n con modo adeguato (per esempio "d" o "m"). Il grado di protezione minimo è ordinariamente IP54 (IP44 se sono contenuti solo componenti completamente isolati).
Nella zona 2 sono ammesse anche costruzioni di tipo industriale, purché durante il servizio normale non presentino superfici calde, archi e scintille di entità tale da innescare l'esplosione.
Questi componenti (molto vicini a quelli idonei per gli ex impianti AD-T e AD-FT) non richiedono particolari contrassegni, ma la loro idoneità deve essere valutata da un tecnico specializzato in impianti di sicurezza contro le esplosioni facendo riferimento a norme o guide nazionale (attualmente in preparazione).
Con riferimento al progetto in argomento, anche in zona 2 sono state adottate costruzioni EEx d ed EEx e distribuzione con passerella installata sopra il limite della zona pericolosa (vedere fig. 5).